Truffle-Inclusive, Cooperativa Sociale Francesca entra far parte del nuovo progetto firmato T&C
Abbiamo intervistato Antonio Bernardini presidente della Cooperativa Sociale Francesca e del Ristorante Giadaunpo’ di Urbino, che ci ha raccontato il cuore del progetto, la sua mission e i valori attorno ai quali si è costruito.
Antonio, lei è un allenatore di pallavolo. Quanto lo spirito sportivo, la capacità di gestire un team e di portarlo alla “vittoria”, la condivisione di un obiettivo l’hanno aiutata nell’avventura con la cooperativa Francesca e il ristorante Giadaunpo?
Sicuramente mi è servito molto per creare un gruppo di lavoro, costruire e gestire rapporti umani, il mettere in risalto le capacità di ognuno, sono le caratteristiche principali per raggiungere degli obiettivi in tutti i campi.
Qual è la cosa più difficile, l’ostacolo da superare che incontra in questo percorso con la fragilità? La cooperativa Francesca si occupa di diverse cose, l’avviamento e la formazione al lavoro sono le attività che aiutano a dare un valore sociale a queste persone che grazie al lavoro assumono una loro identità .Quali sono gli ostacoli?
La difficoltà iniziale nei confronti dei ragazzi è essere credibili. Metterli in condizione di fare qualcosa che sia alla loro portata e gli dia la giusta gratificazione. Nei confronti di chi vede da fuori è togliersi l’etichetta del “poverino”, tanto lo fanno i ragazzi disabili. Noi questa cosa l’abbiamo quasi totalmente superata perché chi viene da noi, magari all’inizio ci viene per curiosità, ma poi tornano perché si mangia bene, il servizio è fatto come si deve e soprattutto si sta bene, in un ambiente accogliente che ti fa sentire come a casa.
Lei ci ha detto, nel nostro incontro, che la cosa importante è trattare la disabilità allo stesso modo della cosiddetta normalità: obiettivi, lavoro di team, sforzi , sacrifici, attitudine al risultato e alla vittoria. Ci spiega meglio questo concetto?
Mettiamo al centro del progetto la persona, la coinvolgiamo in tutto quello che facciamo rispettando i loro tempi di lavoro, ci comportiamo come dei veri colleghi di lavoro (e non come educatore e utente).
Cosa ne pensa del progetto truffle in-clusive che la T&C tartufi le ha proposto per i ragazzi del ristorante Giadaunpo’? Cosa le ha fatto decidere di accettare il progetto per i suoi ragazzi e i suoi volontari?
È un progetto molto interessante che mette in primo piano le capacità dei ragazzi e la loro inclusione. Noi abbiamo accettato l’invito con grande entusiasmo perché ci piace metterci alla prova ed essere coinvolti in nuove iniziative mettendo in risalto le capacità dei nostri ragazzi.
Abbiamo avuto modo di poter fare qualche domanda anche a Teresa Paci, volontaria e cuoca del progetto e a Barbara, che partecipa con entusiasmo al progetto.
Teresa lei è volontaria all’interno della coop Francesca e dedica il suo tempo alla cucina del ristorante Giadaunpo’, cosa le è piaciuto del progetto Truffle in-clusive della T&C Tartufi? Lei che ha coordinato i ragazzi quale è stata la cosa che è piaciuta di più a loro in questo progetto?Ci sembra dalle foto che ci sia tata grande gioia e divertimento è così?
Mi sento sempre più coinvolta nel progetto Giadaunpò, sono felice di dare il mio contributo perché stare a contatto con i ragazzi mi da tanta carica e gioia. vedere il sorriso e lo sguardo felice dei ragazzi è un vero toccasana.
Ciao Barbara, Ti è piaciuto fare le ricette al tartufo con i prodotti della T&C? Quale delle due ricette, i crostini e le lasagne ti è piaciuta di più?
Mi è piaciuto molto preparare dei piatti con i vostri prodotti, il mio preferito è la lasagna chi mi piace tantissimo e con la vostra salsa è diventata ancora più buona.